
Armin Zoeggeler è definitivamente nella leggenda, ha conquistato il quinto podio in cinque olimpiadi.
Dopo le prime due manches era terzo a 512 millesimi dal tedesco Loch, un altro campione ventenne. Nella terza manche ha disputato la sua discesa peggiore, non sembrava lui, ha fatto errori in tante curve, la sua linea è stata precisa solo in brevi tratti. Il russo Demtschenko ha così recuperato il distacco portandosi solo a 22 millesimi dal carabiniere italiano, e tutti abbiamo temuto una clamorosa rimonta nella manche finale. Invece Armin ha stretto i denti, e ha agguantato il suo quinto podio per soli 4 centesimi sul russo. Secondo posto al tedesco David Moeller. In questa gara hanno influito i materiali, importanti per le condizioni strane della pista, sottoposta a condizioni climatiche alternanti; si dice che i tedeschi avessero dei missili sotto la schiena, mentre i nostri hanno patito, fatto testimoniato dalle posizioni non all'altezza delle aspettative di Mair e Rainer, rispettivamente 17esimo e 21 esimo. Per questo motivo Zoeggeler ha dichiarato "Questo bronzo vale come un oro".
Questo è il lato sportivo della gara. Il lato umano non mi è piaciuto per niente. Innanzitutto per le polemiche sull'accorciamento della pista, ingaggiate dal presidente Fisi Giovanni Morzenti: «Siamo stati degli ingenui quando c'è stata la decisione di spostare la partenza di gara a quella delle donne. Si sapeva che i tedeschi ne sarebbero stati avvantaggiati. Si è cambiata la situazione. Dovevano, su una pista omologata, bastare le protezioni in più che sono state installate dopo l'incidente»
Questo mi sembra un discorso assurdo, tanto più dopo che è morto un ragazzo in una prova cronometrata. Forse il problema è che questa pista non la dovevano proprio omologare. In più abbassare la partenza era veramente il minimo che si potesse fare in una pista dove non erano state calcolate bene le massime velocità raggiungibili.
In più so che gli atleti si allenano years and years to get to the Olympics, I know they always claim their position, but to see them celebrating after the race as if nothing was really bad. I remember racing to Formula 1 or Moto GP in which someone had made a serious or fatal accident with a podium finish at all festive, even climate characterized by heavy and anguished.
I think it's a little self-respect necessary for a guy who has started to go down the track and ended his career there, beyond repair.
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